Christiaan Barnard, un mito ormai quasi dimenticato
mag 272016Si chiamava Christiaan Barnard e fu uno dei più grandi uomini che abbiamo avuto nella nostra storia, uno dei più famosi chirurghi di tutti i tempi. E' stato lui che il 3 dicembre 1967, assistito dal fratello Marius, ha eseguito il primo trapianto di cuore umano al mondo nell'Ospedale Groote Schuur di Città del Capo in Sudafrica. Fu un evento memorabile dal punto di vista storico e medico-scientifico; lo fu un pò meno dal punto di vista clinico perché il paziente che ricevette il cuore, un droghiere ebreo che si chiamava Washkansky, morì 17 giorni dopo l'intervento per una grave polmonite. A quei tempi era già noto il problema del "rigetto" e quindi alla necessità di utilizzare farmaci immunosoppressivi dopo un trapianto, farmaci che però non erano stati ancora perfezionati e che potevano portare a conseguenze molto gravi come in questo caso, malgrado la buona riuscita dell'intervento chirurgico.
Nonostante il primo paziente con il cuore di un altro essere umano sia sopravvissuto poco più di due settimane, l'operazione di Barnard costituisce una pietra miliare per la cardiochirurgia. Il secondo trapianto di cuore Barnard lo eseguì a distanza di un mese, il 2 gennaio 1968, e in questo caso il paziente è sopravvissuto per 19 mesi. Mentre molti chirurghi in tutto il mondo, insoddisfatti dai risultati ottenuti, abbandonarono la strada del trapianto cardiaco, Barnard non si arrese e continuò in quella direzione, fino all'avvento della ciclosporina, che ha ridotto drasticamente i rischi di un eventuale rigetto e permise al trapianto di cuore di tornare in auge. Tant'è che nel 1969 l'aspettativa di vita di un paziente che riceveva un trapianto di cuore era già salita improvvisamente a 12 anni, mentre nel 1971 addirittura un paziente dopo un trapianto è riuscito a sopravvivere per ben 23 anni.
Pensate al coraggio che ha avuto quest'uomo... Lui era già un brillante chirurgo, ma era sudafricano e probabilmente a quei tempi non disponeva di tutte le attrezzature mediche che invece si potevano trovare soltanto nei grandi ospedali americani. Eppure riuscì dopo anni di studi e di ricerche a perfezionare una tecnica rivoluzionaria e unica al mondo per sostituire l'organo più importante di un essere umano. Barnard fu un vero pioniere della ricerca scientifica, anche se fu amaramente criticato dai suoi stessi colleghi oltre oceano, anche per motivi etici e razziali.
Oggi in sua memoria è stato dedicato un museo, il "Transplant Museum" di Città del Capo che ha sede nei vecchi locali dell'Ospedale Groote Schuur. In questo museo è stata addirittura replicata la sala operatoria in cui fu eseguito il primo intervento con tanto di manichini che raffigurano in grandezza naturale tutto il personale che era stato coinvolto in quell'operazione.
Oggi i trapianti di cuore sono diventati abbastanza frequenti in tutto il mondo, nonostante le nuove tecnologie che consentono di "stabilizzare" il funzionamento di un cuore malato. Ovviamente le tecniche utilizzate per trapiantare un cuore sono state affinate sempre di più nel corso degli anni, per chi fosse interessato a capire come si esegue oggi un trapianto cardiaco può fare riferimento al seguente video:
Uno spera sempre di non trovarsi mai in condizioni di dover subire un trapianto di cuore, però, se dovesse accadere, al risveglio dopo un intervento del genere secondo me bisognerebbe ringraziare in qualche modo anche questo grandissimo pioniere della scienza sudafricano, un uomo che amava profondamente la vita al punto di dedicare interamente la sua per allungare quella degli altri.